Un sabato mattina a Milano

Un sabato mattina a Milano

Metti un sabato mattina a Milano. Il sole è tiepido, l’aria tersa, il cielo azzurro. Forse vorresti essere da un’altra parte, lontano dalla città e dai suoi palazzi. Vorresti essere in mezzo alla natura, per riconnetterti e rigenerarti. Di “chiuderti” in qualche luogo o di andare in giro per negozi non se ne parla con una giornata così. Però proprio non puoi andare via. Capita.

E allora inizi a camminare. Camminare senza fretta e senza meta. Passi dai Navigli che nonostante siano affollati la sera, di giorno, specialmente la mattina presto sono solo di poche persone che si conoscono e si salutano. Passi da Ticinese e sbuchi in Duomo, attraversi la Galleria, qualche altro passo e sei in Brera. Piazza Gae Aulenti e alla fine Isola, dove la Biblioteca degli Alberi e il Bosco Verticale ti fanno respirare un po’ di verde e l’anima si calma. Gironzolando passi davanti a una vetrina che ti colpisce in via Pepe.

Ti fermi e osservi meglio. Legno, tanto legno. Oggetti piccoli e grandi. Tavoli, armadi, mensole. Legno, ferro arrugginito, ottone, rame. Arriva un cane scodinzolante alla porta, come per invitarti a entrare. E un invito così non si può rifiutare.

È questo il benvenuto di Algranti Lab. Oggetti che colpiscono gli occhi – e non solo – e un calore umano – ma non solo – che ti accolgono. Perché dietro al cane, Trippa, arriva sorridente un ragazzo che ti saluta e ti dà il benvenuto: è Pietro Algranti, il designer, il fabbro, l’artigiano che pensa e costruisce questi mobili.

Pietro ha 28 anni, si è trasferito a Milano da Livorno per imparare un mestiere dalla zia, che si chiamava Costanza Algranti e che ha fondato il laboratorio.

E a guardare quello che fa, ha imparato bene. Usa materiali di riuso: che siano legno, ferro, alluminio, rame, tutto è recuperato, invecchiato negli anni, a volte all’aperto. Pietro li scegli uno per uno per realizzare tavoli, cucine, armadi, letti, cassettiere e scrittoi, tutti pezzi unici perché unici sono i materiali con cui sono fatti. Nel laboratorio Algranti Lab la materia parla, è la regina, la vedi, la tocchi, la senti: puoi trovare ancora qualche truciolo per terra o vedere un mobile in costruzione, metalli piegati, accatastati… Pietro raccoglie materiali di ogni tipo pensando a cosa potrebbero diventare, a come poterli trasformare, senza però snaturarli perché devono conservare la loro storia e la loro memoria. È così che nascono i mobili di Algranti Lab, la maggior parte dei quali su misura. A ogni materia un mobile, a ogni persona il suo mobile.

Questi sono i sabato mattina in cui non rimpiangi di non essertene andato da Milano.

Carolina Saporiti